Il ritorno di questa formidabile band era atteso da moltissimi fan: si sapeva che il leader Pierpaolo Capovilla, insieme agli altri membri Giulio Favero Ragno, Frank Valente e Gionata Mirai, avrebbe sperimentato qualcosa di nuovo e diverso dai precedenti lavori (l’ultimo “A sangue freddo” risale al 2009), ma cosa sarebbe cambiato? Cosa bisognava aspettarsi?
Ognuno aveva delle proprie risposte a questi interrogativi ed il singolo è stato per molti una piacevole sorpresa, per altri una forte delusione.
Il sound e le sonorità restano quelle tipiche del Teatro, con l’aggiunta di favolosi assoli di chitarra di Gionata (in tournè quest’inverno col suo progetto solista e l’album “Allusioni”), che rende il brano più “delicato”.
A cambiare sono i ritmi vocali: vi è meno cattiveria e più pacatezza nel canto di Pierpaolo, rispetto a famosi brani precedenti quali: “A sangue freddo” , “Due”, “Direzioni Diverse”, “La Canzone di Tom” ecc…
Nel ritornello ritorna la tipica grinta del gruppo; purtroppo non penso la si sia apprezzata a pieno, in quanto in molti si sono soffermati sul testo: “Roma capitale sei ripugnante non ti sopporto più!”,
estrapolandolo dai concetti che il brano esprime ed attribuendogli un significato totalmente equivoco e sbagliato.
Addirittura qualcuno ha definito il gruppo “leghista” basandosi solo su quelle parole sopra citate, senza collegarle con il resto del testo.
Il messaggio del brano, invece, è tutt’altro: Il Teatro degli Orrori denuncia i veri orrori di questo paese, l’Italia, di cui nessuno vuole parlare.
“Io cerco te” è un appello rivolto a chi è stanco di vedere l’Italia regredire, a chi desidera un mondo nuovo, diverso, migliore; un mondo senza “..donne indifferenti e un po’ qualunque, senza visi tristi, senza voglia di andar via, senza macchine in via Togliatti..”
Quest’ultima è una strada romana nella quale molte giovani donne, spesso minorenni, si prostituiscono: una strada presente in ogni città, ma di cui nessuno parla, una strada che resta nell’ombra così come accade con gran parte delle realtà italiane di cui è “sconveniente” parlare.
Sin dal primo album “Dall’impero delle Tenebre”, Il Teatro degli Orrori ha voluto parlare di argomenti importanti, politica, ingiustizie nella vita quotidiana, storie dimenticate, verità che i politici, i mass media, la società in generale, ci hanno fatto percepire in modo distorto, ingannandoci e strappandoci via la libertà da sotto i piedi.
Questo accade anche nel nuovo singolo “Io cerco te”, dove si accusa Roma, in quanto è essa sede del potere politico e di quello religioso, la Roma che decide per tutti noi.
Il “Roma Capitale sei ripugnante…” fa riferimento all’ente territoriale istituito nel 2010 che ha il compito di occuparsi della crescita del paese a livello economico, urbano e sociale, e che non sembra abbia dato molti frutti finora.
Il Teatro degli Orrori parla di tutti gli aspetti della società moderna, e non vedo perché bisogna far pesare loro questa scelta; l’informazione non è mai abbastanza e se un gruppo può insegnare più di libri e telegiornali, benvenga!
Ognuno aveva delle proprie risposte a questi interrogativi ed il singolo è stato per molti una piacevole sorpresa, per altri una forte delusione.
Il sound e le sonorità restano quelle tipiche del Teatro, con l’aggiunta di favolosi assoli di chitarra di Gionata (in tournè quest’inverno col suo progetto solista e l’album “Allusioni”), che rende il brano più “delicato”.
A cambiare sono i ritmi vocali: vi è meno cattiveria e più pacatezza nel canto di Pierpaolo, rispetto a famosi brani precedenti quali: “A sangue freddo” , “Due”, “Direzioni Diverse”, “La Canzone di Tom” ecc…
Nel ritornello ritorna la tipica grinta del gruppo; purtroppo non penso la si sia apprezzata a pieno, in quanto in molti si sono soffermati sul testo: “Roma capitale sei ripugnante non ti sopporto più!”,
estrapolandolo dai concetti che il brano esprime ed attribuendogli un significato totalmente equivoco e sbagliato.
Addirittura qualcuno ha definito il gruppo “leghista” basandosi solo su quelle parole sopra citate, senza collegarle con il resto del testo.
Il messaggio del brano, invece, è tutt’altro: Il Teatro degli Orrori denuncia i veri orrori di questo paese, l’Italia, di cui nessuno vuole parlare.
“Io cerco te” è un appello rivolto a chi è stanco di vedere l’Italia regredire, a chi desidera un mondo nuovo, diverso, migliore; un mondo senza “..donne indifferenti e un po’ qualunque, senza visi tristi, senza voglia di andar via, senza macchine in via Togliatti..”
Quest’ultima è una strada romana nella quale molte giovani donne, spesso minorenni, si prostituiscono: una strada presente in ogni città, ma di cui nessuno parla, una strada che resta nell’ombra così come accade con gran parte delle realtà italiane di cui è “sconveniente” parlare.
Questo accade anche nel nuovo singolo “Io cerco te”, dove si accusa Roma, in quanto è essa sede del potere politico e di quello religioso, la Roma che decide per tutti noi.
Il “Roma Capitale sei ripugnante…” fa riferimento all’ente territoriale istituito nel 2010 che ha il compito di occuparsi della crescita del paese a livello economico, urbano e sociale, e che non sembra abbia dato molti frutti finora.
Il Teatro degli Orrori parla di tutti gli aspetti della società moderna, e non vedo perché bisogna far pesare loro questa scelta; l’informazione non è mai abbastanza e se un gruppo può insegnare più di libri e telegiornali, benvenga!
Il video di “Io cerco te” è stato diretto da Mauro Lovisetto, già noto per aver collaborato a precedenti clip de Il Teatro degli Orrori, quali “Compagna Teresa” e “La canzone di Tom” e vede tra gli altri, come protagonisti, Andrea Appino degli Zen Circus e la compagna Annapaola Martin, videomaker presso La Tempesta.
Annapaola già da diverso tempo ci documenta sul gruppo tramite meravigliosi montaggi video, con spezzoni live, interviste ed imperdibili backstage. (“E’ colpa mia”, ne è un esempio eclatante).
Sulla parte finale del brano possiamo sentirla anche cantare: a parer mio, una voce davvero molto bella, che rende il pezzo ancora più piacevole da ascoltare.
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Guarda il video di "IO CERCO TE"
